Fiaba Vigolana

Ducati famoso in paese per essere il proprietario di un bar “il Bar Bara” che gestiva le scommesse attraverso l’opera del sor Paolo Ducati sulle corse del Leoni.

La regina Martorana inviò i suoi soldati nelle terre del principe per muovere battaglia. Durante il cammino incontrarono due Balduzzi uomini, dal latino baldus, cioè di bell’aspetto, che indicarono ai soldati la strada per arrivere al castello del principe. Li inviarono così: “Troverete sulla via una serie di Pontalti da attraversare, opera del noto architetto e manovale Carpentari, noto per essere un architetto scarso e quindi state attenti, perchè questi ponti sono Ballarini. Noi vi abbiamo avvisati” dissero. Punto a capo.

Tutto a un tratto ecco sbucare dal bosco un elfo Bassetti proveniente dalla località sciisticaCampolongo, nota dappertutto perfino nelle due frazioni Dallabrida del Faes – scusate – del paes deiFurlani, che avevano origini dalla Venezia Giulia. Abitanti giunti da molto lontano per una Caresia – scusate mi sto inceppando – per una carestia.

Giunta la sera si accamparono per mangiare e riposare. Si accamparono sulle rive del Mar Tinelli, dove lussureggiava la Lacchia mediterranea – ops scusate ho avuto un lapis – era la macchia mediterranea. Nell’ansa della spiaggia erano ormeggiate degli enormi Micheloni, barche per la pesca dei Munari, che erano cefali provenienti da siti lontani.

Mentre stavano mangiando arrivò il borgomastro del paese che con i Bridi alla schiena, cioè i brividi alla schiena, offrì i Bailoni per la partita di calcio in spiaggia – Bailoni storpiatura di baloni. Se volete avrei anche l’arbitro imparziale, un certo Demattè Saverio dei Padri Saveriani molto timorato di Dio!

Venuta la notte dopo aver mangiato e bevuto cantarono tutti assieme e si dimenticarono di fare la guerra.

Le fiabe come si sa finiscono bene.

 

Grazie al Coro Vigolana.

Ivan Leoni